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Il nomòs di Arta

Denominazione:
In greco: Άρτα, ΆΡΤΑ
Trascrizione italiana: Àrta

La prefettura di Arta si estende a partire dai monti Tzoumerka sino a raggiungere il Golfo Amvrakiko, ed è attraversata da due fiumi il Loúros ed Arakhthos.

Il golfo di Amvrakikos, è un'ampia baia con lagune salmastre ed vasti acquitrini, formatasi in seguito al progressivo accumulo di sedimenti siltosi da parte dei fiumi Loúros ed Arakhthos, che qui formano il delta. Questo forma una ricca fauna ittica dove trovano rifugio oltre 21 specie di anfibi. Arta è uno degli unici due luoghi di riproduzione del pellicano riccio (Pelecanus crispus) esistenti in Grecia.

Numerosi altri uccelli di palude durante le migrazioni sostano nella laguna i limicoli vi nidificano o comunque vi sostano: cicogne, aironi, mignattai, cavalieri d’Italia pernici di mare e tantissime anatre ed oche. Altrettanto ricca è la flora, soprattutto in relazione alle aree lagunari dove si possono vedere anche i resti, lungo i corsi d’acqua, di antiche foreste.

Arta, non ha solo bellezze naturali, infatti del suo passato, fu capitale del Despotato dell’Epiro, durante la dominazione bizantina, ne conserva le bellissime chiese e i monasteri, oltre all’antico teatro di Amvrakia, il Castello e il famoso ponte del 600 che attraversa il fiume Arakhthos. Il ponte è famoso anche per una la leggenda: sembra che fu più volte ricostruito, perché crollava sempre sulla spinta delle acque del fiume, finchè un ingeniere tale Yoannis Kastoros, vi seppellì la propria moglie nelle fondamenta. Le urla della donna, pare che si odano ancora a tutt’oggi dal fondo dei piloni.


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