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Kònitsa

Denominazione:
In greco: Κόνιτσα, ΚΟΝΙΤΣΑ
Trascrizione italiana: Kònitsa

Edificata a circa 650 metri s.l.m sulle pendici boscose del monte Trapesìtsas, Konitsa è una cittadina di confine molto pittoresca con antiche case padronali, costruite con l’abilità tipica dei suoi noti muratori, della quale gli edifici sono una splendida testimonianza. Queste case tradizionali, perfettamente ed armoniosamente inserite nella morfologia di pietra della regione, danno al visitatore l’impressione che esse abbiamo sempre fatto parte del paesaggio.

Le viuzze, anch’esse lastricate con la medesima pietra, conducono alla gola del fiume Aoos, sul quale è stato costruito, nel 1870 dal capomastro Ziòga Frondso, originario del noto villaggio di Pirsòghianni, a spese di alcuni ricchi epiroti e degli abitanti di Konitsa, il famoso ponte a campata unica. La tradizione di lavorare la pietra è ancora molto viva oggi, infatti poco più a nord di Konitsa, si trovano i paesini dei mastri scalpellini Pirsòghianni e Vùrbiani, i cui abitanti da secoli scolpiscono la pietra con perizia e maestria al punto da essere famosi in tutta la Grecia ed oltre.

Testimonianze delle case padronali più antiche le troviamo, nel centro della città vecchia di Konitsa la Casa Housseìn Sisko costruita nel 1771, la Casa di Hàmko, oggi in rovina, appartenuta alla madre di Aslan Pascha-Alì Pascià di Ioannina, è un vasto casamento suddiviso in diversi edifici, alcuni dei quali adibiti alla difesa dello stesso; la parte meglio conservata è la cosiddetta Kùlia una torre a due piani e le porte ad archivolto decorate con rilievi in pietra.

A poca distanza da Konitsa troviamo la chiesa del XIII secolo, dedicata alla Vergine Zoodòchos Pighi (fonte di vita) chiamata Chiesa di Kòkkini Panaghia (della Madonna rosa) per via della sua costruzione fatta di mattoni rossi, al suo interno, nell’abside, vi è un affresco del XIV di notevole pregio.

Degne di nota per le loro qualità curative sono le sorgenti di vapore di Amàrandos e quelle sulfuree di Kavasìla.



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