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Tinos

Denominazione:
In greco: Τήνος ΤΗΝΟΣ
Trascrizione italiana: Tìnos



Isola montuosa, tra le più tradizionali dell’arcipelago. Spiagge incontaminate, mare limpido e tanto Meltemi. Abitata anticamente dagli Ioni, poi da Romani; nel Medioevo fu conquistata dai Veneziani che la dominarono fino al 1715. Fu, infatti, l’unica isola dell’arcipelago dove Venezia dominò più a lungo, rispetto alle altre isole delle Cicladi. Ciò, perchè i Veneziani, costruirono una fortezza, la Sant’Elena, sulla collina di Exòmvourgo che risultò inespugnabile agli attacchi degli Ottomani. Cadde successivamente per mano dei Turchi. Sulle pendici di questa collina alta 520 metri, sono venuti alla luce le vestigia dell’antico capoluogo dell’isola; la cinta e il santuario risalgono al VII sec. a.C.

L’isola è un luogo molto amato dai greci, perché ospita un imponente santuario ortodosso, in marmo bianco, edificato nel 1822 il Panagia Evangelìstria, dove fu ritrovata una icona miracolosa. Fu una monaca del Monastero di Kechrovouniou, a scoprirla sotto la grotta dove si trova l’attuale Santuario. Tutti gli anni, il 25 marzo e il 15 agosto, pellegrini, provenienti da tutta la Grecia onorano la reliquia con una spettacolare processione dove l’icona della Madonna viene portata in corteo. Molti pellegrini, percorrono in ginocchio, la larga via ripida che conduce al Santuario.

Adiacente al Santuario c’è il Museo di arte religiosa dove sono esposte bellissime icone, ed una pinacoteca dove vi sono raccolte le opere degli artisti dell’isola. A buon diritto, si ritiene che Tinos, sia l’equivalente greco-ortodosso di Lourdes.

Il capoluogo è una bella cittadina, situata in fondo ad una grande baia, con vicoli stretti dove abbondano negozi di articoli religiosi, acquasantiere, ceri votivi e icone.

Degno di rilievo è il Museo Archeologico, costruito in stile colombaia, che peraltro caratterizza l’architettura di Tinos, dove ospita un enorme vaso che serviva per i rifornimenti, chiamato Pathos del VIII sec. a.C.. Il sito principale dell’isola è costituito dalle vestigia di un Tempio del IV sec. a.C. dedicato a Poseidone e Amfirite.

Il Monastero femminile di Kechrovouniou del X sec., sembra un villaggio in miniatura; casette, viuzze, piazzette tutte all’interno della chiesa Koimissis tis Theotokou. Qui vi sono iconostasi in legno, affreschi, oltre alla cella dove dormiva Santa Pelagia.

Le colombaie, sono l’altra attrattiva dell’isola; se ne contano più di 600 tutte belle ed eleganti, oltre alle numerosissime candide cappelle disseminate lungo i villaggi.. L’entroterra, costituita da circa 50 paesini, vanta un grande patrimonio artistico ed architettonico, grazie alle risorse di marmo che si trovano sull’isola.

Alcuni tra i più importanti: Agapi ha conservato l’impianto tipico medievale, con la cnta muraria all’esterno delle case; Arnados, è il più alto dell’isola ha un museo di arte religiosa; Dio Choria con la Koimissis tis Theodou (Dormizione della Vergine); Koumaros verdeggiante e ricca di uliveti; Lontra è sede di un antico collegio dei gesuiti edificato nel XVII secolo, all’interno vi un museo etnografico; Messi è sorprendente, qui vi è una chiesa in stile tipico del centro america; Falatados con il Monastero del Sacro Cuore di Gesù; Volax tipico villaggio rurale, immerso nel verde lussureggiante degli ulivi, la cui specialità è la lavorazione dei cesti di vimini.

Tarabados è macchiettato da pittoresche colombaie, avvinghiate sui declivi tra gelsi e ulivi. Le spiagge più conosciute sono quelle di Agios Markos e Agios Fokas, circondate da tamerici; Kionia è rilassante; Stravros ha una caletta rocciosa che offre riparo quando soffia il Meltemi. Agios Ioannis è una piccola baia con sabbia fine ed un piccolo porticciolo di pescatori. Pachia Amnos è una splendida lingua di sabbia dorata, circondata da dune e chiusa da due punte rocciose.



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