Anàfi | |
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Denominazione: In greco: Ανάφι, ΑΝΑΦΙ Trascrizione italiana: Anàfi Situata nella parte più a sud dell’arcipelago, questa piccola isola sulla quale svetta il monte Vigla alto circa 590 metri, poco invasa dai turisti, è particolarmente indicata per chi voglia godersi delle vacanze in pieno relax, circondato da un silenzio ovattato, rotto solo dallo sciabordio delle onde che bagnano le spiagge assolate e quasi deserte, di questo luogo incontaminato. Non vi sono alberghi, quindi si pernotta solo nelle case dei privati. Il mito ci racconta che Anafi, emerse dal mare, su ordine di Apollo, che rispose alle suppliche di aiuto di Giasone e degli Argonauti; i quali durante il viaggio di ritorno dalla Colchide, dopo aver conquistato (anzi rubato) il Vello d’Oro (questo vello era dell’ariete alato, che fu donato da Ermes a Nefele sposa del re greco Atamante) furono sorpresi da una tremenda tempesta che stava per travolgerli. L’isola fu un insperato approdo che consentì a Giasone e agli Argonauti di salvarsi. Il porto dell’isola è nel villaggio di Agios Nikòlaos, situato in una bella insenatura, nelle cui vicinanze ci sono le spiagge più belle: Klissìdi con le sue belle palme, Kalamos, Katsouni e Roukonas. Assolutamente da non perdere sono le visite alla Chora, il capoluogo con le casette bianche, i mulini a vento, e le rovine di un Kastro veneziano; i monasteri del XIX secolo di Zoodhos e di Panagia Kalamiotissa, i resti del Tempio di Apollo e la Rocca del Monastero, un formazione rocciosa 470 metri di altezza che si dice sia più alta della rocca di Gibilterra.
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