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La Tracia

Denominazione:
In italiano: Tracia
In greco: Θράκη, ΘΡΑΚΗ
Trascrizione italiana: Thràki

Situata nella parte nord-est della Grecia continentale, verso l’estremità sud-est della Penisola balcanica, confina con la Bulgaria del sud e la Turchia. Politicamente, la Tracia, rispetto alle altre regioni, è divisa tra la Turchia, con le province di Edirne, Kirklareli, Tekirdag e in parte con Istambul e Canakkale; la Grecia con le province di Evros, Ròpe e Xànte e la Bulgaria.

Geograficamente, invece, i confini attuali sono mutati: a nord dalla parte orientale dei monti Rodopi, a nord-est dai monti Yildiz, verso est si affaccia sul Mar Nero; a sud-est verso il Mar di Marmara e a sud verso il Mar Egeo. L’aspetto della regione varia molto da nord a sud, dai rilievi dei Rodopi e dalle zone calcaree degli Yildiz, alla pianura, in parte paludosa , attraversata dal fiume Marita, che segna il confine tra la Grecia e la Turchia europea.

Storicamente la Tracia si sviluppava ad est della Macedonia verso il mar Nero e il mar di Marmara e a sud del Danubio verso il mar Egeo. Da ciò, si evince che il confine tra la Macedonia e la Tracia, in realtà, era contrassegnato dal corso del fiume Strymon. Questo fiume, era noto, in quanto alla sua foce vi erano le famose miniere d’oro e di galena argentifera del monte Pangeo, presso la città di Anfipoli (le miniere nel IV secolo a.C. furono, le vere protagoniste della crescita economica e militare della Macedonia di Filippo II, padre di Alessandro Magno).

Tracce archeologiche della presenza dei Traci nell’Europa sud-orientale, prima dell’era cristiana, sono state portate alla luce, durante degli scavi in Bulgaria: ceramiche, bronzi, argento e oro che testimoniano la ricchezza e la diversità di cultura tracia dal Neolitico fino all’epoca romana. Gli storici, in realtà sono unanimi nel ritenerli un mistero; non conoscevano la scrittura e quindi non ci sono reperti in tal senso. Si conoscono invece, le tombe monumentali e le molte ricche suppellettili del primo millennio a.C.

La storia di questo popolo, indoeuropeo, venuto dalle steppe dell’est è ancora più lontana, come dimostrano, gli oggetti ritrovati risalenti al sesto millenio a.C. come le ceramiche decorate in policromia, asce, lame in pietra, statuette femminili e manufatti in oro, considerati tra quelli più antiche trovati in Europa; indicano, secondo gli archeologici, la grande abilità dei Traci nella lavorazione dei metalli. Le fonti greche, antiche: Erodono, Senofonte e Tucidide ci parlano, viceversa, delle loro divinità e credenze. Mentre Omero, in diverse parti dell’Odissea e dell’Iliade menziona più volte la Tracia e i suoi abitanti.

L’altro dato degno di rilievo è che secondo gli storici, sembra che i greci dai traci, abbiamo copiato alcune divinità quali Dioniso, Orfeo e Cibele. La Tracia, inoltre, è stata territorio di invasione e colonizzazione da parte di vari popoli: Celti, Romani, Slavi, Bulgari e, a partire dal XIV soggetta al dominio ottomano, per divenire definitivamente greca con il trattato di Neuilly nel 1919.

Bisogna, però sottolineare che, allo stato attuale, la presenza di considerevoli gruppi etnici diversi, dai turchi ai bulgari, dall’architettura, dai costumi, l’influenza balcanica è molto forte.

Dalle peculiarità descritte, la Tracia di oggi è considerata un luogo in cui si mischiano, in perfetto equilibrio, elementi delle civiltà orientali con quelle occidentali: crocevia tra oriente ed occidente. Sicuramente, la Tracia è un luogo stupefacente, non solo per la ricchezza archeologica, storica e naturale ma, per le sue caratteristiche fisiche e climatiche; a nord è racchiusa dalla catena dello Rodopi, qui il clima è continentale(con notevoli precipitazioni e grandi nevicate) a sud, il clima è mediterraneo e qui si estendono fertili pianure, con una vegetazione lussureggiante e foreste con alberi centenari.

Vi sono, inoltre, laghi tra i più importanti d’Europa e paludi, brulicanti di piante, di anfibi, rettili dove trovano rifugio oltre 250 uccelli rari ed animali selvatici. Per chi ama luoghi non frequentati abitualmente dai turisti è imperativo andarci.


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